5 milioni di euro per comprare appartamenti da assegnare ai baraccati di Fondo Fucile. I fondi per il risanamento di Messina in arrivo da Palermo dovrebbero consentire l’acquisto di 30, 40 appartamenti. Un numero che sarebbe però insufficiente per la definitiva sistemazione di tutti i residenti nel villaggio di amianto e cemento. Gli uffici risanamento di Palazzo Zanca in realtà avrebbero dovuto contare su almeno 7 milioni, ma la cifra inizialmente promessa è stata decurtata costringendo il Comune a fare i conti con disponibilità più ridotte. L’assessore al risanamento Sergio De Cola aveva riferito il 28 maggio scorso del taglio attuato nonostante le cifre fossero già state impegnate, ed aveva avviato i contatti con la Regione finalizzati al recupero. Per il momento però nessuna reintegrazione sembra essere prevista.
La linea seguita dall’amministrazione Accorinti di acquistare appartamenti già costruiti, al posto di edificarne altri, per velocizzare le operazioni di risanamento si scontra dunque con un primo ostacolo. L’intenzione era infatti quella di abbattere finalmente e completamente la baraccopoli di Fondo Fucile, ma adesso i dubbi sulla possibilità di trovare la sistemazione per tutti i residenti cominciano ad emergere. Dalla Regione si attendono risposte sugli altri due milioni di euro che mancano all’appello.