MESSINA. Sono tante le reazioni al decreto sicurezza. Polemiche infiammano il dibattito nazionale e producono uno scontro istituzionale che si gioca a livello territoriale. Ma non c’è solo la presa di posizione dei sindaci che nelle ultime ore hanno sospeso in autotutela le misure prodotte dal decreto in attesa di conoscere l’esito degli approfondimenti giuridici chiesti per comprendere se e quali violazioni potrebbero derivare dall’applicazione del testo. Il tema investe pure il consiglio comunale di Messina. Presentata una mozione sottoscritta dai rappresentanti del centro sinistra. In campo anche la società civile. E così in queste ore nella nostra città prende vita il comitato “Apriamo lo Stretto”. Il portavoce è Paolo Barbera, ex consigliere del V Quartiere. “Sentiamo il bisogno di dover intraprendere questa battaglia di civiltà – si legge in una nota – senza bandiere e senza colori ma con un unico obiettivo: costruire una società più giusta ed equa per tutti. La storia della nostra città ci insegna che aprire le nostre vite a culture diverse, equivale ad un percorso di crescita sociale e collettiva per un’intera comunità.” Il comitato lancia una appello a tutti coloro che vogliono impegnarsi per fare pressione su Consiglio Comunale, Giunta e Sindaco, affinché anche a Messina si sospendano immediatamente gli effetti del decreto. “Siamo solidali – dichiara Barbera – con tutti quei sindaci, amministratori che in questi giorni, in queste ore stanno prendendo posizione sull’attuazione di questi “dis”-umani decreti che aggravano la sofferenza di chi è vessato dalla povertà e dalla guerra. La negazione dell’iscrizione anagrafica crea fantasmi e produce l’illegalità che il governo dichiara di voler combattere.” Sui social è stata avviata una petizione. Presto iniziative anche in piazza.
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