Su 26 giorni di lavoro, 25 le assenze. Un caso limite ma non l’unico finito sotto la lenti di ingrandimento della Procura di Messina. Furbetti del cartellino al Comune di Furci Siculo. Sono 16 i dipendenti in servizio raggiunti dalla misura cautelare dell’obbligo di firma emessa dal Gip Monica Marino, su richiesta del sostituto procuratore Roberto Conte. 65 in tutto gli indagati. Un numero elevato per un comune da 3 mila e 300 abitanti. Una cronica, diffusa e generalizzata attitudine all’assenteismo. Questo emerge dalle indagini effettuate dai poliziotti del Commissariato di Taormina che, tra giugno e luglio del 2015 hanno osservato i comportamenti dei dipendenti dell’ente attraverso pedinamenti, appostamenti, ai quali si sono aggiunti i filmati e l’analisi dei registri interni alla struttura municipale. Una vera e propria abitudine quella di strisciare il badge per certificare l’entrata in ufficio senza poi effettivamente metterci piede o presentandosi solo dopo molto tempo. C’è chi è stato ripreso con le buste della spesa appena fatta. E chi addirittura non raggiunge il posto di lavoro ma affida il proprio cartellino ai colleghi che strisciano più tesserini nella stessa giornata. Le ore di assenza contestate ai singoli dipendenti arriverebbero anche fino a più di 150. Dall’indagine è emerso, inoltre, che a Furci Siculo i comunali se la prendevano molto comoda per la pausa caffè. 10 i minuti previsti dalla legge da recuperare al termine di ogni turno. Molti i dipendenti che hanno accumulato sino a 20 ore di pausa caffè. Gli indagati devono rispondere dei reati di truffa allo Stato e false attestazioni.