Il primo cittadino, in un’intervista rilasciata a Messinasportiva.it, non nasconde l’amarezza ed il disagio per quanto è avvenuto: “Non esagero se vi dico che questi sono stati i tre giorni peggiori da quando sono stato eletto. Mi sono adoperato per evitare tutto ciò ma alcuni ostacoli si sono rivelati insormontabili”. Per garantire un servizio di bus navetta simile a quello messo a disposizione a Reggio Calabria in occasione del derby del “Granillo”, Accorinti ha ottenuto la disponibilità dell’ATM: “Ho convinto il direttore Giovanni Foti a mettere a disposizione i mezzi, anche se la città ha pochi autobus ed in caso di incidenti e danneggiamenti eravamo consapevoli che l’indomani vi sarebbero stati ulteriori disagi per i cittadini, che già lamentano disservizi e chiedono più corse. Il dirigente torinese ha posto una sola condizione, peraltro inevitabile: Comune ed Azienda hanno messo a disposizione i mezzi, ma non avrebbero potuto coprire eventuali danni. Non siamo mica pazzi ed in tempi di default non possiamo sobbarcarci altre spese straordinarie, per le quali saremmo chiamati a rispondere da parte della Magistratura”.
L’ACR Messina si è dichiarato disponibile ad accollarsi il pagamento dei tagliandi di viaggio per ogni passeggero ma non è stata raggiunta invece l’intesa sulla cauzione preventiva, in pratica un’assicurazione nel caso in cui si fossero registrati dei danneggiamenti: “Abbiamo progressivamente ridotto la cifra in oggetto, ma la società non se l’è sentita di firmare gli incartamenti. Tengo a ricordare che nell’arco di una precedente sindacatura furono concessi dieci autobus, che vennero distrutti dai tifosi. In quell’occasione non venne stipulata alcuna assicurazione e gli ingenti danni non sono mai stati ripagati da nessuno. Noi non potevamo fare lo stesso errore. Il Prefetto peraltro non mi ha imposto di metterli a disposizione per motivi di ordine pubblico, non eravamo affatto vincolati”. Sul punto anche il Coisp sembra dare ragione al Sindaco: il sindacato di Polizia ha invitato il ministro Alfano a valutare l’operato di Trotta ed addirittura la sua eventuale rimozione, chiedendosi proprio perché non sia stata vietata la trasferta o in alternativa perché non sono stati “precettati” gli autobus.
La firma tanto attesa alla fine è arrivata al termine della gara: “Al ritorno i 18 tassisti che li avevano scortati all’andata hanno rifiutato di recarsi nuovamente allo stadio perché nel viaggio di andata i tifosi gli avevano rotto un vetro – spiega Accorinti – A quel punto per evitare ulteriori conseguenze il patron Lo Monaco ha accettato la proposta dell’ATM ed i due pullman sono stati finalmente utilizzati fino alla Rada San Francesco”.
Per l’Amministrazione e l’Azienda al danno si è aggiunta la beffa: una vetrata di uno dei due mezzi è stata infatti danneggiata. “La Regione Sicilia ci garantisce un contributo a seconda del chilometraggio coperto dai mezzi: quell’autobus che resterà fermo in deposito costerà altro denaro pubblico. Per la videosorveglianza del San Filippo – conclude il primo cittadino – abbiamo già speso decine di migliaia di euro ed ora l’impianto è dotato di telecamere di ultima generazione è uno dei migliori d’Italia, in linea con i principali campi di serie A. Non potevamo impegnarci oltre”. (di Francesco Straface – www.messinasportiva.it)