Sequestro preventivo e confisca di società di capitali, conti correnti, beni mobili ed immobili per un valore superiore ai 100 milioni di euro all’onorevole Francantonio GENOVESE Francantonio, al figlio Luigi, neo deputato eletto all’Ars ed ai più stretti familiari. Il provvedimento scaturisce a conclusione della complessa indagine diretta dalla Procura di Messina per i reati di riciclaggio, autoriciclaggio e sottrazione fraudolenta di beni. L’ inchiesta già nota ha consentito di rinvenire fondi esteri per un ammontare di oltre 16 milioni di euro, schermati da una polizza accesa attraverso un conto svizzero presso la società Credit Suisse Life Bermuda: fondi in parte transitati presso un istituto Bancario di Montecarlo ed intestati ad una società panamense controllata da GENOVESE e dalla moglie Chiara SCHIRÒ. Oltre 6 milioni trasferiti in contanti in Italia direttamente al deputato di Forza Italia. Le verifiche sui redditi di GENOVESE del padre, il senatore Luigi, deceduto qualche tempo fa, non hanno consentito di considerare compatibile tale patrimonio con le entrate dichiarate. Nel 2016 sono stati notificati dall’Agenzia delle Entrate avvisi di accertamento per oltre 20 milioni di euro derivanti dalle verifiche fiscali condotte nei suoi confronti. Indagini che hanno messo in luce una complessa attività di ulteriore riciclaggio finalizzata anche a frodare il fisco. Gli indagati, avvalendosi di alcune società a loro riconducibili, avrebbero eseguito diverse operazioni immobiliari volte a trasferire ad altri soggetti beni immobili e disponibilità finanziarie in possesso di GENOVESE per eludere il possibile sequestro dei 16 milioni provento del riciclaggio e per sottrarsi al pagamento delle imposte pari a circa 25 milioni di euro. Secondo quanto emerso dalla indagini l’ex sindaco, nel tentativo di sfuggire all’aggressione patrimoniale nei suoi confronti, si è spogliato di tutto il patrimonio finanziario, immobiliare e mobiliare a lui riconducibile per tramite delle società schermo GE.FIN. s.r.l. e Ge.Pa. s.r.l., di cui deteneva il 99% ed il 45% delle quote sociali, trasferendolo al figlio Luigi insieme a denaro proveniente dal precedente riciclaggio. Applicata la cosidetta tecnica dell’altalena. Una manovra ha consentito a GENOVESE con la complicità del figlio Luigi di vanificare gli effetti del pignoramento che sulle sue quote era stato effettuato da Riscossione Sicilia.
Le finalità illecite delle condotte sono state dimostrate dal fatto che quest’ultimo, ha versato la propria quota di capitale con denaro bonificatogli, nei giorni immediatamente precedenti alle operazioni in argomento, dal padre. Il sequestro preventivo è stato notificato all’onorevole, alla moglie Chiara SCHIRÒ, al figlio Luigi, alla sorella Rosalia, al nipote Marco LAMPURI. L’ammontare complessivo del valore delle aziende, dei conti e degli immobili sequestrati supera i 100 milioni di euro e rappresenta il sequestro preventivo più cospicuo mai effettuato dalla Procura dall’Autorità Giudiziaria di Messina.