E’ pesante il responso della relazione redatta dall’Ato3 in seguito alle verifiche effettuate sul servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti svolto da Messinambiente dal 1 luglio al 31 agosto. Il documento è stato firmato dall’ingegnare Benedetto Aliberti ed inviato all’attenzione del Dipartimento Sanità di Palazzo Zanca. I tecnici della società d’ambito hanno riscontrato nel periodo estivo un peggioramento nelle prestazioni effettuate dalla municipalizzata. Inadempienze tali da ritenere che non ci siano i presupposti per procedere al pagamento di due fatture proprio a favore di Messinambiente. “Il servizio – si legge nella nota dell’Ato 3 – non è stato reso secondo la consistenza e modalità della perizia approvata e finanziata.” La società d’ambito non ha fatto altro che mettere nero su bianco una situazione di grave disagio che è sotto gli occhi di tutti. La città questa estate ha sfiorato l’emergenza sanitaria. Ma la perizia prodotta dall’Ato e solo l’ultima di una serie di richiami indirizzati all’attenzione del Comune. Una doccia gelata per la società amministrata oggi da Alessio Ciacci, voluto dalla giunta Accorinti alla guida di Messinambiente per risanare il settore. La società di via Dogali non dovrebbe ricevere i fondi per i servizi prestati negli ultimi due mesi. “Stante il permanere della grave situazione igienico-sanitaria, per effetto del mancato espletamento del servizio, il cui grado di realizzazione non ha raggiunto nemmeno il minimo indispensabile da assicurarsi in caso di emergenza sanitaria o di sciopero delle maestranze – ecco il responso dell’Ato – è parere dell’ Area Tecnica di non procedere, neppure in acconto, alla liquidazione di quanto richiesto da Messinambiente”. Fortunato Marino