Dire che la Curia di Messina non si è ancora espressa e mantiene il silenzio non è del tutto corretto. In realtà, la Diocesi negli anni ha seguito con interesse ed una giusta dose di cautela i molteplici eventi definiti misteriosi e prodigiosi. Già negli anni successivi alle prime lacrimazioni, quella del Cristo e della Madonna, l’Arcivescovo del tempo, Ignazio Cannavò, aveva nominato una commissione scientifica con il compito di seguire i fatti, incaricando pure un sacerdote alla supervisione dei lavori. Stessa cosa qualche tempo dopo con un altro Arcivescovo Giovanni Marra. In questo caso la formazione di una commissione privata, non canonicamente costituita, i cui pareri non sono stati mai pubblicati. Ma secondo indiscrezioni, il gruppo composto da preti ed esperti sarebbe giunto ad ipotizzare l’assenza di fatti inspiegabili. Dall’esperienza mistica di casa Micali e su volere della stessa Madonna, attraverso i messaggi rilasciati negli anni alla signora Pina, è nata la cappella costruita con il contributo volontario dei fedeli. Qui, però, non è permesso celebrare la messa. C’è un documento firmato dall’Arcivescovo Calogero La Piana ed inviato alla comunità parrocchiale di Giampilieri. Adesso dalla scorsa domenica sarebbero riprese le prodigiose lacrimazioni. Si attende un eventuale nuovo pronunciamento della Curia. Anche la magistratura potrebbe decidere di accendere i riflettori sul caso, per dare una spiegazione su eventi che ormai si verificano dal lontano 1989 e che hanno fatto diventare casa Micali meta di pellegrinaggi. Fortunato Marino