Protetto solo da un cancello in ferro, in parte ormai divelto, il Monastero di San Filippo, a ridosso dell’omonimo villaggio, oggi si presenta così. Un imponente immobile, un tempo di proprietà della Chiesa, poi confiscato e venduto alla Famiglia Alessi, come appare ancora dall’ingresso. Adesso appartiene al comune di Messina, che dovrebbe tutelarne il valore come bene culturale. Eppure, eccola, su quella collina, dimenticata e vandalizzata.
Nonostante vanti una fondazione storica, risalente al 1100, e sia un simbolo per i fedeli legati al Santo Filippo D’Agira, che secondo la tradizione avrebbe dimorato all’interno della grotta, ancora lì e intorno alla quale è stata costruita l’Abbazia.
In fondo, c’era un altare oggi scomparso. Su più piani, dotata di chiostro con un ‘antica fontana, ospitava appartamenti e la storica Chiesa normanna. Ancora evidenti gli elementi dell’architettura caratteristica dell’epoca, colonne, capitelli, archi. Oggi di tutto ciò rimane poco ed ostruito dalla fitta vegetazione cresciuta selvaggiamente. evidenti sono anche i segni dell’inciviltà di chi ha visibilmente asportato parti della struttura, indubbiamente, di notevole valore storico – artistico.
Fiore all’occhiello della Comunità Parrocchiana e del Quartiere, lamentando la scarsa tutela del Monastero e la sporadica opera di bonifica all’interno, si sollecita una maggiore presenza da parte delle autorità competenti.