Alcune tracce rilevate dagli investigatori fanno ipotizzare il trascinamento del corpo, e la corda non avrebbe lasciato attorno al collo le tracce tipiche del soffocamento da impiccagione. La morte di Michele Bettini, 43 anni, avvenuta apparentemente per suicidio, continua a presentare una serie di aspetti da chiarire. Sul corpo ritrovato ieri inginocchiato e legato al collo ad una trave del centro polifunzionale mai ultimato ed abbandonato del rione Maregrosso di Messina è stata disposta l’autopsia che verrà eseguita lunedì all’obitorio del policlinico universitario di Messina. Le valutazioni del medico legale saranno determinanti perché chiariranno ora e cause della morte del quarantaduenne, che lavorava presso uno sfasciacarrozze della zona, che mercoledì sera non aveva fatto rientro a casa. Alle valutazioni del medico legale si affiancano quelle del Ris dei Carabinieri che stanno analizzando le tracce ritrovate all’interno della struttura abbandonata e quelle degli investigatori dell’Arma che stanno ricostruendo, interrogando, tutte le persone vicine alla vittima, le sue ultime ore di vita. Ogni testimonianza può essere utile a chiarire il mistero della morte dell’operaio che potrebbe non essersi suicidato