L’obiettivo è bloccare le merci che arrivano dall’estero ed al tempo stesso chiedere ed ottenere dallo Stato politiche in grado di tutelare i nostri prodotti e l’economia dell’isola che nell’agricoltura ha un naturale volano per lo sviluppo dell’economia. Sono tornati a far sentire la loro voce i forconi. Preso d’assalto un tir con un carico di pomodorini ed ortaggi proveniente dalla Tunisia e diretto al mercato locale. Le motivazioni della protesta sono riassunte in un volantino diffuso dai manifestanti, che hanno scelto Messina e gli imbarchi della Caronte e Tourist per riaccendere i riflettori sulla vertenza Sicilia. Al fianco dei Forconi anche i sindaci del Sud dell’isola, espressione di qui territorio che vivono di agricoltura. Insieme chiedono l’adozione di provvedimenti a favore delle imprese siciliane che in questo momento non riescono a sopravvivere di fronte alla concorrenza estera. Ma la questione va al di là della protesta di oggi, che può anche non essere condivisa nei toni e nei modi. Dalla politica si attende un intervento forte. Non serve solo l’assistenzialismo, ma una vera progettualità che tuteli il produzione dell’isola nell’ambito di una competitività sempre più europea. Probabilmente non basta solo impedire l’arrivo in Sicilia di frutta ed ortaggi provenienti da altre parti del mondo. La vera scommessa è un’altra, far tornare l’agricoltura al centro del sistema economico della nostra terra.