Maxi operazione condotta dalla Guardia di Finanza di Messina insieme alla Sezione Annona dei Vigili Urbani ed il personale veterinario dell’ASP. 25 i chilogrammi di filetto “brosme” finiti sotto sequestro all’interno di un esercizio commerciale del centro cittadino. Scoperta una vera e propria frode ai danni dei consumatori. Il pesce veniva venduto agli ignari acquirenti come baccalà nonostante fosse un prodotto di qualità notevolmente inferiore. Il baccalà “taroccato” è difatti una specie appartenente all’ordine dei gadiformes (come il merluzzo) ma meno pregiata e, soprattutto, meno costosa. Per il responsabile dell’attività commerciale è scattata una denuncia all’autorità giudiziaria mentre il pesce sequestrato è stato distrutto poiché in cattivo stato di conservazione.
Come confermato da una nota della Guardia di Finanza “i controlli della specie continueranno incessantemente contro ogni forma di concorrenza sleale e, soprattutto, nella tutela della sicurezza alimentare dei consumatori e delle risorse ittiche”.