A Torino si lavora per la stesura di un nuovo piano di esercizio per l’Atm di Messina. Tecnici ed esperti della Gtt stanno predisponendo l’elaborato che dovrebbe contribuire a migliore l’attuale servizio di trasporto pubblico locale. La notizia trapela in queste ore dagli uffici dell’ente di via La Farina. Ma i vertici dell’azienda restano abbottonati. Lo stesso direttore generale Giovanni Foti durante la conferenza stampa che si è tenuta al Comune mercoledì mattina sulla presentazione del servizio notturno, in vigore da oggi, a nostra specifica domanda sulla possibilità di rimodulare linee e percorsi dei mezzi pubblici, ha detto di non poter fornire indicazioni precise per assenza di certezze sul reale numero di autobus a disposizione da settembre sulle strade. I mezzi torinesi dovranno essere ancora sottoposti a ulteriori verifiche. Oggi però apprendiamo che, a 1344 kilometri da Messina, c’è chi sta studiando come dovrà essere nei prossimi mesi il servizio in riva allo Stretto. E’ la dimostrazione che l’Atm è sempre più azienda satellite della torinese Gtt. Negli ultimi mesi sono stati fatti diversi tentativi per la stesura di un nuovo piano di esercizio. Tra questi spicca la proposta del movimento Reset. Il nuovo direttore generale ha però deciso di rivolgersi alla sua azienda, non mostrando evidentemente fiducia nei confronti delle professionalità che oggi lavorano in Atm. Un provvedimento che segna il fallimento di un’intera dirigenza che non è stata mai in grado di risollevare le sorti del servizio cittadino. Speriamo che dal cilindro della Gtt e dal lavori di tecnici che, va scritto, non conoscono la realtà locale e la viabilità della città di Messina, venga fuori un piano sensato e che risponda alle esigenze dell’utenza. Fortunato Marino