Dopo l’incontro tra il Comitato per l’Ordine e la Sicurezza, il Prefetto dr.ssa Cosima di Stani e l’arcivescovo di Mons. Giovanni Accolla, si è deciso che la processione delle Barette del Venerdì Santo non si farà. Troppo limitative le misure richieste per evitare i contagi nonostante, il Governo Nazionale abbia autorizzato le processioni religiose.
Dopo due anni di pandemia e dopo le tristi vicende della guerra in Ucraina, i messinesi confidavano in un ritorno alla normalità anche se controllata. La processione delle Barette è una tradizione che si ripete da oltre quattrocento anni e, nel percorso che si snoda nel centro città, migliaia di fedeli affollano strade e marciapiedi per riviere le tappe dolorose che hanno portato Gesù alla crocifissione. Così come molte altre processioni, spesso il sacro si mischia con il profano ma, quello che conta è testimoniare, con la propria presenza, una tradizione culturale e religiosa che ci rende più orgogliosi della nostra identità messinese.
Perdendo questa meravigliosa ed affascinante tradizione, i messinesi si dovranno “accontentare” di partecipare, il giorno di Pasqua, alla processione degli Spampinati; avvenimento che ricorda l’incontro tra la Madonna ed il Cristo Risorto. Questa manifestazione verrà celebrata in maniera ridotta in quanto sosterà solo davanti al Duomo e alla Chiesa della Mercede.
L’auspicio di tutti è guardare al domani non perdendo di vista quello che siamo stati costretti a vivere negli ultimi tre anni; mi riferisco, soprattutto, alle prossime consultazione elettorali del 12 giugno. Considerato che nelle amministrative in ogni famiglia c’è almeno un candidato, la foga elettorale porta a vivere momento per momento il contatto con ogni singolo elettore, per ottenere il massimo del risultato. Ciò però, non deve portare ad assembramenti davanti ai seggi e, soprattutto, l’uso della mascherina sia un gesto normale e obbligatorio per evitare contagi.
Pubblicato da Salvo Saccà