Si è tenuto stamani presso il Salone Mostre del Provveditorato agli studi, un incontro tra l’ufficio scolastico provinciale diretto da Stello Vadalà e il Cedav (Centro donne antiviolenza) presieduto da Maria Giaquinto, per la stipula di un protocollo d’intesa atto a predisporre interventi di prevenzione mirati contro la violenza sulle donne. Alla presenza del Sindaco di Messina Federico Basile, del Prefetto Vicario Patrizia Adorno, del Prorettore Giovanna Spatari, del Procuratore Vito Di Giorgio, del Magistrato Domenico Armaleo componente della Giunta ANM e dell’avv. Molina del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Messina, il Provveditore ha sottolineato come la scuola rivesta un ruolo importante per trasmettere i valori della condivisione e del rispetto reciproco, e informare i ragazzo sulla inutilità della violenza di genere considerato che “violenza genera violenza”. Il Procuratore Di Giorgo ha evidenziato il numero di violenza sulle donne che è emerso durante e dopo il lockdown; violenza manifestatasi dentro le mura domestiche; anche il Prefetto vicario Adorno ha sottolineato questo aspetto di violenza domestica soffermandosi, principalmente, sul fatto che spesso le donne non denunciano per paura di perdere i figli ed anche perché, molte di loro, non hanno una indipendenza economica. Il procuratore Armaleo dell’ANM ha parlato del ruolo di coordinamento svolto dall’associazione dei Magistrati e, del supporto fornito alle associazioni che si occupano di aiutare le donne vittime di violenza. Il Prorettore Spatari, anche per il ruolo che riveste all’interno dell’Ateneo di delegata ai fenomeni di violenza di genere, ha messo in luce come l’università, da anni, collabori sia con la Prefettura che con le associazioni che si occupano di antiviolenza, per diffondere sia tra gli studenti che tra i docenti, il profondo senso del rispetto. Maria Giaquinto, presidente del Cedav, nel ringraziare i rappresentanti delle Istituzioni presenti all’incontro, ha sottolineato il ruolo che l’avv. Carmen Romeo, presidente emerito, ha svolto in tutti questi anni per intanto, aiutare le donne vittime di violenza a rifarsi una nuova vita e poi, per far capire a chi non riesce a denunciare che la dignità di donna è al di sopra di tutto e bisogna trovare il coraggio, anche nell’interesse dei figli di uscire delle grinfie degli propri aguzzini. Infine, l’avv. Molina ha evidenziato il fatto che spesso, chi si rivolge ad uno studio legale per procedere alla separazione, accetta di farlo in maniera condivisa per paura di possibili ripercussioni; importante è intervenire su coloro che commettono atti di violenza per costringere a seguire un percorso rieducativo.
Pubblicato da Salvo Saccà