Il tentativo di aprire due corridoi umanitari uno da Mariupol e l’altro da Volnovakha è fallito. La Russia ha continuato a bombardare e, per gli oltre 170 mila civili stremati da oltre un mese di guerra, ridotti in condizioni gravissime di sopravvivenza in quanto mancano farmaci, acqua, cibo ed altri generi di prima necessità, la strada per raggiungere una sistemazione sicura, alla ricerca di una serenità seppur apparente ma necessaria, è stata rimandata.
Un convoglio della Croce Rossa Internazionale è stato aggredito; a Mariupol, una palazzina dove era alloggiata l’organizzazione internazionale, il cui logo era molto visibile e disegnato sul tetto, è stato oggetto di bombardamenti. Distrutti gran parte degli aiuti e del materiale umanitario.
Papa Francesco non perde occasione per condannare l’uso incondizionato delle armi invocando la fine delle ostilità perché la pace è un diritto inalienabile di ogni individuo.
Occorre che al più presto, Croce Rossa Internazionale e UNHCR l’agenzia delle Nazioni Unite specializzata nella gestione dei rifugiati, possano essere accettati dai due contendenti, come arbitri neutrali per difendere la vita e la dignità dei cittadini vittime innocenti di una guerra incomprensibile ed ingiustificata.
In questo scenario di guerra ingiustificata, la Corte penale internazionale avvia l’indagine contro Putin e il suo establishment.
Molte associazioni a tutela dei diritti umani, come il Center for human rights, Ukrainian legal advisory group, Media iniziative for human rights, Crimea sos, hanno chiesto l’istituzione di un tribunale speciale.
Sepolte nelle fosse comuni 300 persone. Dall’inizio della guerra ad oggi, sono 158 bambini uccisi.
Pubblicato da Salvo Saccà