Per i ragazzi ritornano i pensieri di compiti ed interrogazioni, ma per i genitori l’avvio del nuovo anno scolastico rappresenta spesso anche un consistente ostacolo economico. E’ il consigliere del primo quartiere Mario Crottogini ad evidenziare come le istituzioni offrano a chi ha redditi minimi – o addirittura nulli perché disoccupato – contributi pubblici giudicati insufficienti. E’ il caso ad esempio dei buoni libro. 61 euro e 97 centesimi, ad esempio, per chi iscrive i propri figli alla prima media. Un contributo importante a fronte però di un corredo di libri richiesto per un ammontare vicino ai 300 euro. Zaini, astucci e quaderni esclusi.
Crottogini inoltre evidenzia anche una serie di incongruenze che riguarderebbero il servizio di scuolabus predisposto dal Comune di Messina. Servirsi dei pulmini gialli da 25 posti sarà gratuito per i redditi inferiori ai 2000 euro annui. Ma da questa soglia in poi fino ai 9000 euro, fascia sociale di autentica povertà, i genitori sono costretti a sborsare già 65 euro al mese. Il contributo cresce con proporzioni discutibili visto che chi guadagna più di 20 mila euro l’anno paga dieci euro in più.
La scelta alternativa sarebbe affidarsi agli autobus, ma gli orari di ingresso dei ragazzi non coincidono con i tempi dei pochi autobus in servizio in città. Il consigliere Crottogini chiede maggiori attenzioni per le fasce sociali in difficoltà economiche. “La scuole dell’obbligo – dichiara – deve garantire pari opportunità e non può essere un lusso”.