Dall’allerta meteo all’ennesima emergenza tir. A confermare quanto sia difficile amministrare Messina, una città perennemente condannata ad affrontare sempre gli stessi imprevisti, ci ha pensato anche la mareggiata che nei giorni scorsi ha riportato un’ingente quantitativo di sabbia all’interno dell’approdo di Tremestieri. Secondo una prima stima almeno 10.000 metri cubi, che però potrebbero essere molti di più, fino a 25.000, hanno certificato le successive analisi. Pensare che l’Autorità Portuale aveva garantito che grazie ai nuovi lavori il problema non si sarebbe più riproposto. Ed invece l’approdo della zona sud ha confermato la maledizione certificata da anni di contrattempi, che rendono periodicamente inservibile il fondamentale scalo, imponendo un nuovo transito degli autoarticolati in pieno centro. Prima o poi anche la Magistratura dovrebbe aprire i riflettori sulla scelta del sito e sulle modalità di progettazione della doppia invasatura. L’Amministrazione aveva appena esultato perché negli ultimi mesi era riuscita praticamente ad azzerare la circolazione dei tir nelle aree sensibili ma ora per almeno un mese dovrà nuovamente fare i conti con i mezzi pesanti. Per rimuovere la sabbia è atteso l’arrivo di una draga da Livorno, ma il timore è legato principalmente alle condizioni climatiche, che potrebbero dilatare i tempi o originare ulteriori disagi. L’Autorità Portuale ha sottolineato che la diga almeno non ha ceduto ma resta il fatto che alla prima mareggiata la sabbia è passata, in barba a lavori protrattisi per tre anni, costati tre milioni di euro e rivelatisi ancora una volta insufficienti se non inutili. La Polizia Municipale ha annunciato che dislocherà sul territorio autovelox e postazioni di controllo. Per Ferlisi all’orizzonte peraltro un’altra beffa: le deroghe torneranno infatti ad essere gestite dai caposcalo e non più dai vigili urbani fino a quando l’approdo sarà inservibile.