Il deputato del Partito Democratico Francantonio Genovese, travolto dall’inchiesta sui corsi di formazione professionale, era uscito dal carcere il 21 maggio del 2014 dopo meno di una settimana trascorsa in cella. Adesso l’ex sindaco di Messina, attualmente ai domiciliari, rischia di dover ritornare nella casa circondariale di Gazzi.
La seconda sezione penale della Corte di Cassazione ha infatti rigettato il ricorso che era stato presentato dal legale Nino Favazzo mirato a contestare la decisione del tribunale del riesame che aveva disposto il ritorno in cella per l’ex leader siciliano del Partito Democratico. L’avvocato Favazzo, legale di Genovese, ha comunicato che “il ripristino della custodia in carcere appare tutt’altro che scontato. Ed invero – si legge in un comunicato diramato dall’avvocato – la Procura di Messina, sicuramente, valuterà la circostanza che la decisione ha avuto ad oggetto un provvedimento, di fatto, superato dalle successive e recenti pronunce rese dal Gip di Messina, tutte di attenuazione dell’originario quadro cautelare.”
Proprio nei giorni scorsi Francantonio Genovese aveva ottenuto un regime di arresti domiciliari meno rigido con la possibilità di incontrare a casa anche persone non strettamente familiari. La Cassazione però ha deciso di fatto nuovamente per il carcere. Mentre si attende l’apertura dei processi. L’ex sindaco di Messina infatti è già stato rinviato a giudizio con altre 22 persone tra le varie accuse anche quelle di associazione finalizzata al peculato e truffa aggravata.