L’Amministrazione ha chiarito nuovamente la sua posizione sul secondo Palazzo di Giustizia, accettando l’invito dell’Associazione Nazionale Magistrati, che lunedì pomeriggio ha ricevuto il sindaco Accorinti, l’assessore De Cola e l’ingegnere Castronovo. I giudici chiedono al Comune di adottare una scelta politica che possa una volta per tutte produrre una soluzione concreta, dopo decenni di discussioni inutili, che sarà accettata senza proposte alternative che peraltro non competerebbero alla categoria. Il 13 giugno scorso il premier Matteo Renzi ha chiesto a tutti i Comuni italiani di indicare un’opera da sbloccare con il contributo del Governo e Palazzo Zanca ha scelto proprio il PalaGiustizia Satellite, da realizzare, presso l’ex ospedale militare, anche perché c’è l’impegno da Roma a sfruttare anche terreni che non rientrino nel demanio statale. Accorinti e De Cola, forti di uno studio commissionato ad esperti, hanno scartato le soluzioni alternative. La Casa dello Studente, ad esempio, era dotata di troppi locali di dimensioni ridotte, tutti dotati di bagni, e non avrebbe garantito adeguati parcheggi a supporto. In merito al contenzioso legato alla sede proposta dalla Curia, l’Amministrazione ha evidenziato che il Cga ha annullato i bandi per vizi di forma, anche se restano in piedi alcune richieste di risarcimento. Il Comune ha richiesto al Ministero della Difesa un’area di 10.000 metri quadrati, pari ad un decimo di quella da 100.000 che è gestita dai militari. Il finanziamento da 18 milioni di euro a disposizione non consentirà di realizzare una cittadella giudiziaria come quelle di Siracusa o Reggio Calabria. L’area dell’ex ospedale è risultata la più idonea perché è prospiciente la via degli Orti, e si affaccia sulla Cesare Battisti, alle spalle del mercato Zaera. La bretella autostradale ed il carcere sono ad un passo. Soddisfatte le garanzie sul piano della sicurezza, anche per il collegamento con l’aula bunker. Si attende una risposta definitiva del Ministero, che sollecita la ricostruzione di alcuni capannoni presenti nell’area. Accorinti vuole porre fine ad una storica incompiuta, anche per azzerare gli ingenti costi delle locazioni. Per ospitare l’Ufficio Registri, il Tribunale del Lavoro, gli ufficiali giudiziari ed i giudici di pace in svariate sedi si spendono due milioni di euro l’anno. Un delitto se si pensa poi che le classifiche del “Sole 24 Ore” indicano Messina come uno dei tribunali meno efficienti d’Italia per numero di processi pendenti e tempistiche garantite all’utenza.