Finti poveri per non sborsare un centesimo per visite, analisi, farmaci ed esami, alcuni anche molto costosi. Un vero esercito di evasori, 177 mila in tutta la Regione, è stato scoperto in seguito ai controlli incrociati eseguiti dalla Sogei, il braccio operativo dell’Agenzia delle Entrate. Gli ispettori hanno passato al setaccio i “730” e i modelli “Unico” in possesso del ministero all’Economia con le dichiarazioni sottoscritte dai pazienti e trasmesse telematicamente dalle aziende sanitarie. Furbetti presenti in tutte le provincie, compresa anche quella messinese, dove proseguono in queste ore le attività di controllo. La maglia nera va però assegnata a Palermo. Tanti cittadini considerati indigenti di fronte allo Stato, famiglie sotto la soglia minima di reddito, ma che nella realtà hanno truffato le casse della Sanità siciliana. L’assessorato regionale alla Salute, retto da Lucia Borsellino, ha annunciato un giro di vite. Gli evasori scoperti, infatti, nelle prossime settimane riceveranno direttamente a casa il conto per le prestazioni gratuite non dovute. La Regione, per la prima volta, ha dato mandato alle Aziende sanitarie provinciali di recuperare 17 milioni e mezzo di euro dalle tasche di chi ha fatto letteralmente carte false per aggirare gli sportelli ticket. A tanto ammonterebbe il costo di visite, ricoveri ed esami eseguiti nel 2012 da pazienti che hanno beneficiato dell’esenzione senza averne diritto. Costi che dunque sono stati tutti a carico della Regione. In Sicilia gli esenti al pagamento del ticket sanitario sono complessivamente 700 mila. F.M.