Un giovane forse piromane, forse abile con strumenti tecnologici per far scoppiare incendi a distanza, potrebbe avrebbe scatenato i roghi a Canneto, la frazione di Caronia, vittima di questi episodi da ben 10 anni. Inspiegabili fenomeni che hanno sconvolto la popolazione residente per anni,dal lontano 2004. Fiamme che hanno bruciato mobili e appartamenti, mettendo in allerta i cittadini. Ne hanno parlato i notiziari locali e nazionali. E le ipotesi avanzate sono state molteplici e di varia natura, dal paranormale alla possibilità di inquinamento ambientale, alla presenza di strumenti e materiali radioattivi. Esperimenti militari o anche campi elettromagnetici impazziti. Tutta roba da far discutere e creare tensioni tra pubbliche amministrazioni. Dopo gli incendi di quell’anno, la Protezione civile aveva istituito un gruppo per studiare il caso e la procura di Mistretta aveva aperto un’indagine, poi archiviata. Ma le fiamme si sono riaccese a distanza di tempo, scatenando nuovamente il panico. Riavviati gli accertamenti, intanto per rassicurare la cittadinanza è stato attivato un presidio permanente dei Vigili del fuoco, ma non sufficiente a tranquillizzare la popolazione, in ansia per paura di essere travolta dalle fiamme. Gli inquirenti sono andati avanti nel tentativo di ricostruire la verità dei fatti. Ieri mattina le perquisizioni in 11 abitazioni e in alcuni veicoli di residenti nella frazione. Poi un nome sul registro degli indagati, quello del 25enne Giuseppe Pezzino. Adesso bisogna attendere l’esito degli accertamenti per verificare se davvero quel giovane sia l’autore degli incendi registrati tra il 20 luglio e l’otto ottobre. Se gli episodi dell’intero fascicolo Caronia siano attribuibili a lui o solamente quelli verificatisi nella stagione estiva. Quesiti ai quali adesso dovrà seguire una soluzione che potrebbe finalmente fare chiarezza sul mistero di Canneto.