Bollettini della Tari, in distribuzione solo da qualche giorno e già incombono i primi errori. Imprecisioni dei tecnici comunali nel conteggio della tariffa da versare al Municipio per il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Anche per la Tari quindi, che sostituisce la vecchia Tares, sembrano ripetersi le stesse leggerezze da parte degli esperti, che però sono soldi in più per i cittadini. E c’è chi minaccia l’avvio di un iter legale.Arrivano le prime segnalazioni alla nostra redazione. Una signora ci racconta tramite una mail, di aver già contestato l’anno scorso il bollettino ricevuto. Perché vive con la madre 89enne, invalida al 100% e che quindi non dovrebbe essere inserita nel calcolo dei componenti del nucleo familiare. Così dopo aver fatto una fila di tre ore, aveva fatto rettificare la documentazione e lo stesso impiegato comunale aveva inviato l’avvenuta modifica con il nuovo importo da versare.Ma quest’anno il dipartimento tributi di Messina sembra aver dimenticato la correzione e ha riformulato l’imposta sulla base del nucleo familiare formato dalle due donne, non tenendo in considerazione l’invalidità dell’anziana. E l’importo è aumentato da 280 a 342 euro. Adesso toccherà alla contribuente ripresentarsi agli uffici, per contestare di nuovo il bollettino ricevuto nella speranza di ottenere un’approvazione in tempi celeri vista la lentezza burocratica e la scadenza ormai imminente della prima rata al 30 ottobre. Ma la rabbia della signora come di molti altri cittadini è legata proprio alla gestione delle pratiche pubbliche. Inefficienza che penalizza sempre gli utenti e “adesso si agirà tramite autorità giudiziaria – come scrive la donna nella mail – per valutare eventuali comportamenti dolosi”.