«Alla fine nessuna delle richieste che avevamo fatto per garantire maggiori tutele per i diritti dei lavoratori sono state rispettate. Oggi il dato di fatto è che si vogliono mettere i lavoratori con le spalle al muro, su di loro è stata caricata la responsabilità del futuro di Messinambiente e MessinaServizi, legando le decisioni dei dipendenti al responso sul fallimento della società e non è stato ancora una volta assicurato il rispetto della Legge regionale 9 del 2010 che quantomeno avrebbe blindato il trasferimento del personale alla Srr e poi alla MessinaServizi, così com’è stato per gli ex lavoratori Ato3 e prima ancora per i dipendenti di Messinambiente del cantiere di Taormina». E’ questo l’amaro commento di Michele Barresi Uiltrasporti, Lillo D’Amico Fit Cisl e Pietro Fotia Fiadel – al termine della riunione convocata oggi a Palazzo Zanca dall’assessore Daniele Ialacqua per discutere ancora una volta del trasferimento dei 488 dipendenti di Messinambiente alla MessinaServizi. Trasferimento che si è indissolubilmente legato alla procedura di concordato che il 12 gennaio porterà in Tribunale i creditori che dovranno decidere se accettare la proposta della società o se verrà dichiarato il fallimento.
«Il legale di Messinambiente Marcello Parrinello ha detto chiaramente che entro il 10 gennaio i lavoratori dovranno firmare le conciliazioni, chi firmerà sarà trasferito a MessinaServizi, chi deciderà di non firmare andrà alla Srr. Per la prima volta dunque si è chiaramente esplicitato che l’obiettivo è il passaggio diretto da Messinambiente a MessinaServizi, perché ponendo i lavoratori di fronte a questa decisione, senza chiarire i motivi e aggiungere altre spiegazioni, significa metterli con le spalle al muro» spiegano i sindacalisti . Per i tre sindacati oggi sono i lavoratori di Messinambiente a dover pagare tutti gli errori che anche questa amministrazione comunale ha commesso nella gestione del comparto rifiuti. «Sono stati sprecati più di quattro anni per decidere come organizzare il settore: prima l’assessore Ialacqua ha puntato sul rilancio di Messinambiente chiamando Alessio Ciacci alla guida della società, poi è arrivata l’idea della grande Multiservizi, poi l’Amam acqua e rifiuti per arrivare a creare la MessinaServizi Bene Comune, che non è altro che la fotocopia di Messinambiente. Hanno perso tempo e siamo arrivati alle scadenze dettate dal Tribunale, legando le decisioni dei lavoratori a delle responsabilità che sono solo politiche e amministrative. Oggi si è arrivati a dire che sei i dipendenti non firmeranno e il 12 gennaio il Tribunale dovesse dichiarare il fallimento, Messina resterebbe senza società che gestisce i servizi di igiene ambientale. Si continua a mentire e a scaricare ogni errore politico sull’anello debole, rappresentato dal personale di Messinambiente».
«Oggi l’amministrazione si è presentata chiedendo di firmare le transazioni, dimenticando che noi non avevamo sottoscritto l’accordo del 4 dicembre firmato dalla sola Cgil. Accordo con cui si limitavano i diritti soprattutto economici dei lavoratori, a favore di Messinambiente e Messinaservizi. Con queste transazioni il lavoratore non potrà fare valere in giudizio nulla e tutto ciò solo per salvaguardare due aziende. Hanno voluto seguire questa strada che non riusciamo a comprendere. Queste transazioni favoriranno solo alcuni lavoratori che hanno avuto dal 2013 indennità ad personam, superminimi e altri privilegi e danneggeranno la stragrande maggioranza dei dipendenti lesi nei diritti inalienabili e che rischiano di essere mandati allo sbaraglio in una procedura di transito fuori dalla normativa di legge .
Ci è stato comunicato che è stata cambiata la modalità di concordato, passando dall’affitto all’usufrutto, ma è sempre e solo per salvaguardare due aziende che significano più costi. Non ci saremmo aspettati che questa amministrazione danneggiasse i lavoratori ma è ciò che sta accadendo».
Uiltrasporti, Fit Cisl e Fiadel garantiranno piena disponibilità e assistenza ai lavoratori che vorranno firmare senza condizionare l’esito delle procedure ma continuano a ribadire l’assoluta contrarietà a questa assurda decisione .