Come promesso, il sindaco della città metropolitana, Cateno De Luca, stamane alle ore 10 si è recato presso gli imbarcaderi di Caronte & Tourist, dove trascorrerà l’intera notte in tenda e sacco a pelo, per manifestare il suo dissenso contro il divieto di attraversamento dello stretto di Messina, imposto con il D.L. 229 del 30 Dicembre 2021, per chi non è in possesso di super green pass. “Siamo sotto un sequestro di Stato” tuona il sindaco De Luca, “oggi lo sto denunciando in modo plateale con l’occupazione permanente dello stretto, si è vista un’omertà sulla violazione del principio della continuità territoriale e, nonostante le tre note scritte ed inviate al presidente del consiglio dei ministri, ai ministri, al prefetto della città di Messina, non abbiamo ricevuto alcuna risposta”. In maniera diretta e senza alcuna limitazione nella espressione del suo pensiero, il primo cittadino, con indosso la fascia tricolore, ha annunciato che non mollerà fino a quando non riceverà le risposte dovute. “Da siciliano mi sento abbandonato e calpestato, non si sta tenendo, nella giusta considerazione, la peculiarità del pendolarismo tra le due sponde”, secondo De Luca, anche volendo capire le ragioni della imposizione della vaccinazione, permane un vuoto normativo, perché anche se ci si sottopone alla inoculazione, per 21 giorni, come da protocollo, non si può ottenere il certificato verde, quindi pur vaccinandosi, nella fase transitoria, i siciliani non possono comunque esercitare il diritto alla mobilità territoriale mentre, nel resto d’Italia, chiunque, con propri mezzi, può tranquillamente circolare. “Da uomo delle istituzioni non posso accettare tale sopruso”. Il tema, oggetto della protesta, è la lesione di un diritto costituzionalmente garantito, con questo provvedimento si è lesa la libera circolazione, “migliaia di pendolari sono e saranno costretti a fermarsi, abbiamo casi di interventi chirurgici, di cittadini che non possono esercitare la loro professione”, prosegue il sindaco, “con questa ambiguità si continuerà ad alimentare ed amplificare un malessere complessivo cavalcato dai più esasperati no vax, quindi, l’effetto, sarà controproducente, portando molti cittadini a non sentirsi rappresentati e tutelati da uno stato di diritto, così come sancito dai padri costituenti”. Un malessere complessivo sempre più manifesto che latente. “Aldilà dell’appartenenza politica, dell’essere pro vax o no vax, calpestare questo principio, questo diritto alla continuità territoriale, in attesa che venga costruito il ponte, consentirà a qualunque legge di colpire al cuore l’autonomia della Sicilia. Invece di limitare i diritti e creare delle disparità di trattamento tra cittadini appartenenti allo stesso stato nazionale, occorreva forse intervenire in tempo utile, così come hanno fatto nel resto d’Europa, dove, dal 26 Gennaio, in Inghilterra ad esempio, sarà abolito l’uso del green pass ed obblighi vari”. Forse dovremmo approfondire qualche riflessione, magari davanti la cabina elettorale, l’affermazione e tutela della democrazia costituisce un diritto inalienabile per un popolo come gli italiani. Il sindaco della tredicesima città d’Italia non intende mollare per nessuna ragione, insieme ai sui fedelissimi non lascerà la Rada San Francesco, dove è fino ad ora collocato, se non verrà varata la modifica del Decreto Legislativo a suo dire balordo e che lo ha portato a ribellarsi allo Stato che rappresenta in qualità di primo cittadino.
Pubblicato da Giovanna Lello