Ambientalisti e istituzioni potrebbero schierarsi fianco a fianco nella battaglia per la tutela del comprensorio del Mela. Perché le associazioni hanno convocato i sindaci dei comuni coinvolti e dovrebbero incontrarsi sabato mattina alle 10 ad Archi per concordare un’azione congiunta e sollecitare il governo nazionale ad attuare un piano di risanamento.Perché l’obiettivo delle amministrazioni locali e delle associazioni è lo stesso. Gli ambientalisti, da anni lottano per la salvaguardia dell’ambiente e dei residenti e adesso vogliono il supporto delle amministrazioni. Intanto, dopo l’episodio dell’incendio all’interno della raffineria, scendono in campo i sindaci di Milazzo, San Filippo del Mela, Pace del Mela, Santa Lucia del Mela, Gualtieri Sicaminò, Condrò e San Pier Niceto. Quegli stessi comuni che la Regione nel 2002 ha inserito nell’area ad elevato rischio di crisi ambientale. Ma in dodici anni nessun intervento ha messo in sicurezza il territorio ne’ la popolazione dall’inquinamento provocato dalle industrie presenti nella zona tirrenica.I sindaci, monitorando i dati registrati nelle settimane successive al rogo, si rivolgono al governo nazionale. Hanno firmato un documento per chiedere di istituire un tavolo tecnico per l’attuazione del Piano di risanamento. Una lettera inviata al ministro dell’ambiente, Gian Luca Galletti, al “premier” Matteo Renzi, al presidente della Regione, Rosario Crocetta e al prefetto di Messina, Stefano Trotta con la quale chiedono interventi straordinari sul territorio,” indispensabili – si legge – a garantire la sicurezza e la qualità della vita”. I sindaci evidenziano come a distanza di ben 12 anni da quel decreto, che annunciava l’attivazione di strumenti e controlli nell’area, nessun Piano di risanamento e di bonifica è stato definito.”Un ritardo, alla luce di quanto accaduto – concludono – non più tollerabile dalle Istituzioni locali che rischiano di perdere credibilità nei confronti dei propri amministrati”.