Giuseppe Steno e Salvo D’angelo hanno presentato sul grande schermo “Quando manca l’aria”, tratto dall’omonimo romanzo scritto da Giuseppe Steno, il film da loro ideato, realizzato e prodotto ha visto la sua prima proiezione venerdì 12 novembre 2021, alla presenza di un numeroso pubblico, nella sala del cinema Iris di Messina. La trama verte sulle storie di 3 donne, protagoniste di un vissuto diverso ciascuna dall’altra, tre storie che si intrecciano, finendo per tratteggiare il quadro di un mondo, di un territorio, incapace di generosità, di pietà, sicuro delle proprie dure e crudeli certezze, un mondo senza disincanto, senza schermature. Donna Concetta, vedova di un boss mafioso molto temuto, scappata in America per salvarsi, torna nella sua amata Messina; Rosaria, figlia di un ex mafioso, con il quale gestisce la macelleria di famiglia, stanca di subire soprusi, reagisce con la forza; il questore capo della squadra mobile, anche lei donna forte, incurante della sua stessa incolumità, paladina di una giustizia per la quale ha investito tutta la sua vita. I destini delle 3 donne si incrociano inevitabilmente in un susseguirsi di accadimenti violenti, faide tra clan, drammi sociali che trovano terreno fertile in un contesto socio-economico fragile. Nota comune, il desiderio di riscatto, giustizia e voglia di vivere, di respirare fuori dallo schema imposto da retaggi e stili di vita ancorati al crimine. Le tre donne per reagire diventano violente a loro volta, eroine tormentate, spietate, intelligenti ed affascinanti, in un lieto fine dove, la giustizia, trionfa. Se l’intento degli autori era raccontare la messinesità, credo ci siano riusciti, lo hanno fatto con semplicità, scenografia e produzione della pellicola, oltre al cast di attori tutti non professionisti, hanno rappresentato una scelta strategica per comunicare anche un altro importante messaggio, il lavoro fatto con passione, può portare alla realizzazione di un hobby che diventa professione, un’idea che diventa un film da vedere e da valorizzare per l’impegno profuso.
Pubblicato da Giovanna Lello